venerdì 28 ottobre 2011

Punti di rosso nell'arazzo della storia

da Comunicazione TBF12

Quando scrive, in prosa come in poesia, Luisa Gretter Adamoli ama partire da qualcosa o da qualche situazione che  in qualche modo le “appartenga”: e proprio questo legame con il territorio, forte sollecitazione a indagarne e illuminarne le vicende passate, ne fa una graditissima ospite al Trentino Book Festival.

Credo con questo di dar voce alla prima curiosità che suscita il suo libro: perché si parla, nel titolo, del colore rosso e di tre diversi "punti"?
Il titolo del libro si riferisce a tre tonalità, tre punti di rosso che catturano immediatamente l’attenzione del visitatore nella chiesa barocca dell’Inviolata a Riva del Garda. I primi due risaltano nel ritratto che il pittore Martino Teofilo Polacco fece ad Alfonsina Gonzaga Madruzzo, unica donna mai raffigurata, come sola committente, in una chiesa del Trentino. Il terzo punto, invece, è quello dei lunghi capelli della Maddalena dipinta ai piedi del Cristo nella pala attribuita a Guido Reni e a un suo allievo, sull’altare del Crocefisso nella chiesa stessa. Dal giorno in cui li ho notati, quei tre punti di rosso mi sono sembrati quasi dei messaggi criptici, segreti, tanto che mi hanno spinto a fare delle ricerche approfondite in proposito, soprattutto archivistiche. Effettivamente avevo ragione: quei tre punti di rosso e gli oggetti da essi caratterizzati furono strettamente legati alla vita della Gonzaga; mi hanno dato così l’input per scrivere il romanzo.




Come nei precedenti lavori, anche per "
Tre punti di rosso" l'ambientazione trentina è più un volano che una "limitazione", consentendo ai personaggi di muoversi in un quadro europeo.
Il Trentino, nei secoli scorsi, è stato un territorio strategico di grande rilevanza in ambito europeo, soprattutto per la sua posizione geografica. Fu anche per questo che vi si tenne uno dei più importanti Concili della Chiesa cattolica. Di conseguenza, le piccole storie individuali, anche delle persone più umili a esso legate, hanno risentito, in molte occasioni, seppure solo di riflesso, degli avvenimenti che hanno caratterizzato la grande Storia. Per quanto riguarda le vicende narrate nel libro e relative alla vita di Alfonsina Gonzaga Madruzzo (1580-1647), si spazia così dal Trentino alla Lombardia, all’Austria, alla Boemia… Ci si sposta da Novellara a Riva del Garda, da Trento a Roma, a Innsbruck, a Milano, a Praga, a Vienna…

Caratteri insolitamente indipendenti quelli delle sue eroine. Pur nella loro diversità, Ines e Alfonsina sono due eccentriche pasionarie o donne esemplari, la cui esperienza ci conforta riguardo al cammino lungo e tortuoso dell'emancipazione femminile?
Ines Fedrizzi e Alfonsina Gonzaga Madruzzo, pur così dissimili tra loro per carattere e stile di vita, anche perché vissute in epoche e ambiti diversi, sono sicuramente due donne esemplari: le loro vicende ci fanno capire di quante possibilità, risorse e capacità siano dotate le donne e di quanto ad esse debba la nostra società intera. Entrambe hanno affrontato con incredibile forza d’animo le avversità incontrate nel corso della loro esistenza, riuscendo a realizzare gran parte dei loro sogni o progetti. Ciò che le accomuna, inoltre, è la grande fiducia che ambedue hanno riposto nell’ideale artistico quale mezzo di avvicinamento all’ ”Assoluto” o alla “Bellezza Assoluta” come affermava Ines.

Con quali parole definirebbe il suo legame con il territorio e con la storia locale? In quanta parte sono proprio gli scenari "di casa" ad ispirarla?
Non potrei trovare migliori fonti d’ispirazione del territorio, della realtà in cui vivo, cui sono intimamente legata. Territorio e realtà che tengo anche come punti di partenza per spaziare in altre realtà collocate in spazi e tempi diversi, lontani dalla nostra quotidianità.

Dopo Alfonsina, chi sta catturando la sua attenzione? E in che modo un personaggio cattura non solo il suo autore ma anche dei lettori?
Per l’immediato futuro credo mi concederò una pausa, necessaria per ricercare magari altre realtà o altri personaggi dei quali scrivere, la cui caratteristica fondamentale dovrà essere quella significativa di una grande, profonda umanità.

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