martedì 19 giugno 2012

La seconda edizione si chiude con 1500 persone in piazza. Arrivederci al 2013!




Tanti i protagonisti di questo secondo Trentino Book Festival. Scrittori e giornalisti, attori e attrici, gruppi e musicisti, sportivi, presentatori, organizzatori, volontari; e via, di seguito, l’associazionismo locale,  il grande pubblico ed anche lui,  l’Anticiclone Africano.  Abbiamo sentito parole, emozioni, sensazioni, ventate di calore sulla pelle, applausi, risate, domande.  Un evento unico, per il Trentino e per Caldonazzo. In questa location che affascina per  il paesaggio e per le acque fresche del lago,  abbiamo avuto la grande opportunità di ascoltare e di conoscere tanti grandi nomi della letteratura, della cultura, della musica.
L’Associazione di Promozione Sociale “Balene di montagna” – guidata dallo scrittore e giornalista Pino Loperfido -  ha organizzato questo evento con passione, con impegno, con meticolosa dedizione. E i risultati erano tutti  lì, palpabili. A conferma del successo della manifestazione, la folta partecipazione,  le strette di mano, le congratulazioni, i sorrisi di assenso, i libri sotto il braccio.
Senza timore di rischiare la caduta nella sfera del facile sentimentalismo, possiamo  riferire con [quasi]  adeguata lucidità di aver respirato, almeno in parte,  l’anima di questo Festival.

Roberta Bruzzone: il caso Chico Forti e Telefono Rosa


 
Incontro moderato da Sergio Damiani, giornalista de "l'Adige", quello di sta mattina all'ex caseificio con la criminologa e Presidente dell'Accademia Nazionale di Scienze Forensi, Roberta Bruzzone che ha pubblicato quest'anno per Mondadori il libro "Chi è l'assassino? Diario di una criminologa".

"Non so se sono stata io a scegliere di diventare una criminologa o se sia stata questa professione a scegliere me" sono queste le parole di Roberta Bruzzone mentre racconta di come sia nata la sua passione per questo lavoro. "Dopo tanti anni ora ho la possibilità di permettermi di scegliere i casi di cui occuparmi e di solito punto su quelli in cui la giustizia viene calpestata, violata".

Tersite Rossi e Massimo Carlotto, non cercate l'happy ending



Il "vissero felici e contenti" o un finale con il bene che vince sul male non lo troverete mai in un libro di Tersite Rossi o di Massimo Carlotto. Durante la presentazione venerdì 15 giugno al Blue Coffee di Caldonazzo si è avvertito ancora una volta come la narrativa sia potente mezzo per fare informazione, sfruttando il materiale dato dal giornalismo d'inchiesta.

Massimo Carlotto fa un'analisi sulle mafie internazionali, spiegando che ormai «le organizzazioni mafiose sono diretta espressione delle professioni. Non c'è più il mafioso che viene dal mondo agropastorale, ma sono dei laureato. Oggi le mafie necessitano di avere rapporti diretti con la politica, l'imprenditoria, la finanza».

Come andare oltre? «Possiamo agire sulla zona grigia, dove ci sono faccendieri o spezzoni corrotti di imprenditoria, politica, finanza. Si può diminuire l'influenza della zona grigia combattendo la corruzione. Ma in Italia nell'ultimo anno la corruzione è aumentata del 131%».

A Caldonazzo em bycicleta con Francesco Moser



Anche le eroiche imprese dei ciclisti, di tutti i ciclisti, da quelli coronati a quelli ignoti, sono storie che meritano di essere raccontate. Questo è quanto emerso dall’incontro tenutosi ieri sera, in occasione del Trento Book Festival a Caldonazzo, tra i rappresentanti dell’associazione Em bycicleta e Francesco Moser.

L’associazione Em bycicleta raccoglie un gruppo di innamorati della bici provenienti da tutta Italia, che si incontrano da anni e sono alla loro prima prova letteraria collettiva, con il libro “io sto qui e aspetto Bartali”, che raccoglie una serie di racconti di strada, salite e pedalate, molte delle quali proprio sui tornanti delle Dolomiti.

Antonia Arslan e l'importanza dei libri per gli armeni



Dalle complesse vicende dell'Impero Ottomano al noir e l'Italia del 2023. Pochi metri di distanza fisica, tanti metri in termini di generi letterari. Due incontri che però mostrano la vastità ed importanza dei temi trattati al TrentinoBookfestival.

All'ex caseificio primo incontro moderato da Pierangelo Giovanetti, direttore de L'Adige, con Antonia Arslan, archeologa di origine armena che per Skirà ha raccontato la storia del "Libro di Mush". Un popolo, quello armeno, che venne quasi cancellato (1,8milioni di morti su 2milioni di abitanti) da un genocidio. Ed il libro che diventa "identità nazionale", un po' come la Torah per il popolo ebraico.

sabato 16 giugno 2012

Antonia Arslan: leggiamo assieme il grandioso Libro di Mush

Voltiamoci indietro, leggiamolo adesso, sfogliamo insieme all’autrice il libro di Mush.
I numeri la dicono lunga … il caseificio di Caldonazzo è stracolmo, più di duecento persone. Dati significativi, importanti. Aspettati. Antonia Arslan esordisce ammirando il lago sul fondo scenografico e affronta quello che vogliamo sentire da lei. Implacabile, con linguaggio diretto – a tratti crudo, come forse deve essere – parla del popolo armeno, della famiglia, di nonni decapitati. Implacabile, continua riportando il suo desiderio di bambina: andare il più lontano possibile. Riferisce di studi sul genocidio armeno: dati e studi. Di più … storie di uomini uccisi, di donne violentate. E ancora. Chi ha visto la tragedia non è stato ascoltato. Ma dal 2007 gli archivi sono stati aperti; la verità emerge … dura.
E Arslan inserisce la cancellazione della città di Smirne, il ricordo di san Miniato – Santo armeno, precisa - che ritorna nell’iconografia della Calabria Ionica e della Puglia; divaga sulla configurazione architettonica delle facciate, sui colori (rosa, giallo, verde) portati e importati dai monaci e mercanti dell’Armenia che, camminando attraverso l’Italia, lasciano il segno.

venerdì 15 giugno 2012

La folla invade Caldonazzo per la prima giornata del Trentino Book Festival



È cominciato sotto i migliori auspici la seconda edizione del Trentino Book Festival. Sotto un sole agostano, alle 16.45, il direttore artistico Pino Loperfido ha dato il via alla kermesse ringraziando quanti hanno collaborato, dalle istituzioni ai volontari, dagli sponsor agli artisti presenti.
Subito dopo Walter Vettori e Marco Latino hanno offerto al pubblico "Voci della città", una performance basate su alcune liriche indimenticabili (Baudelaire, Lorca, ecc.) sulle musiche originali di Latino. A seguire, l'attesissimo appuntamento con Antonia Arslan, la scrittrice padovana di origine armena che, coadiuvata da Pierangelo Giovanetti, ha parlato al foltissimo pubblico (troppo piccola la sala del caseificio per contener tutti) del suo ultimo lavoro: "Il libro di Mush".

domenica 10 giugno 2012

Susanne Scholl: "Da Anna Politkowskaja in poi: Russia senz’anima?"

Come Anna Politkowskaja, Susanne Scholl ha la convinzione che il giornalista abbia delle responsabilità precise verso la società in cui vive. Eccoci allora a Mosca, centro nevralgico di un Paese immenso e contraddittorio, perennemente in bilico tra Europa e Oriente. È qui che l’autrice  del libro "Russia senz'anima?" (Zandonai Editore) colleziona i tasselli di un’indagine sulla storia più recente di una nazione in crisi d’identità, affidata alle testimonianze dirette dei suoi abitanti. La narrazione entra nella vita quotidiana di personaggi celebri e gente comune, nelle case e nei luoghi di lavoro, attraverso interviste – cercate, inseguite, rubate – che spesso si trasformano in vere e proprie confessioni, tra un ingombrante passato e l’incalzare drammatico dell’attualità… Al Trentino Book Festival, l'atteso incontro con Susanne Scholl si terrà sabato 16 giugno alle 12.30. Modera l'incontro, la giornalista Tiziana Tomasini.

venerdì 8 giugno 2012

Al via "Il Poeta delle Ceneri", omaggio a Pier Paolo Pasolini

Verrà inaugurata oggi, 9 giugno 2012 (ore 17.30, Sala Consiliare Municipio di Caldonazzo) la mostra "Pasolini - Il poeta delle Ceneri".

Pier Paolo Pasolini ha segnato profondamente la cultura e la società italiana del dopoguerra, attraverso la poesia e la letteratura, attraverso il cinema e il giornalismo.
In lui le contraddizioni del XX secolo italiano trovano un momento di incontro e scontro: marxismo e cattolicesimo, passato e modernità, fascismo e postfascismo sono binomi che strutturano il suo pensiero e la sua opera.
Il suo lavoro è fortemente radicato nell’Italia del dopoguerra, del boom economico e poi dell’Italia dei conflitti sociali post ’68. Eppure, la proposta culturale rimane sempre interessante, stimolante, sia che la si consideri come un’utopia ormai irrealizzabile, sia che vi si riconosca una tensione profetica valida tuttora.

Il Trentino Book Festival rende omaggio a uno dei geni del Novecento con una mostra che si compone di due sezioni che – attraverso percorsi diversi – esplorano l’universo del Pasolini cinematografico.



“ANGELO NOVI, UN FOTOGRAFO PER PASOLINI”
a cura di Andrea Mancini.