venerdì 8 giugno 2012

Al via "Il Poeta delle Ceneri", omaggio a Pier Paolo Pasolini

Verrà inaugurata oggi, 9 giugno 2012 (ore 17.30, Sala Consiliare Municipio di Caldonazzo) la mostra "Pasolini - Il poeta delle Ceneri".

Pier Paolo Pasolini ha segnato profondamente la cultura e la società italiana del dopoguerra, attraverso la poesia e la letteratura, attraverso il cinema e il giornalismo.
In lui le contraddizioni del XX secolo italiano trovano un momento di incontro e scontro: marxismo e cattolicesimo, passato e modernità, fascismo e postfascismo sono binomi che strutturano il suo pensiero e la sua opera.
Il suo lavoro è fortemente radicato nell’Italia del dopoguerra, del boom economico e poi dell’Italia dei conflitti sociali post ’68. Eppure, la proposta culturale rimane sempre interessante, stimolante, sia che la si consideri come un’utopia ormai irrealizzabile, sia che vi si riconosca una tensione profetica valida tuttora.

Il Trentino Book Festival rende omaggio a uno dei geni del Novecento con una mostra che si compone di due sezioni che – attraverso percorsi diversi – esplorano l’universo del Pasolini cinematografico.



“ANGELO NOVI, UN FOTOGRAFO PER PASOLINI”
a cura di Andrea Mancini.



Straordinari scatti di uno tra i più intensi fotografi di scena del cinema italiano, autore di immagini suggestive ormai parte della memoria collettiva: basti citare Anna Magnani di Mamma Roma, Enrique Irazoqui del Vangelo secondo Matteo, Totò di Uccellacci e uccellini. Grazie alla collaborazione della Cineteca di Bologna, dove l’archivio di Novi è conservato, saranno esposte le stampe originali, oltre a diversi materiali provenienti dal Centro Multimediale del Cinema (diretto da Pier Marco De Santi), dedicati al cinema di Pasolini: foto e filmati, di scena e inediti, che documentano i vari viaggi compiuti dal regista prima di girare i suoi film, manifesti e locandine, sceneggiature originali, grandi riproduzioni di attori e straordinari programmi di sala.
A proposito della foto si scena, a smitizzarne la natura, contraddicendo alcuni luoghi comuni tipici anche di alcuni “esperti”, è lo stesso Novi che scrive: «Le foto di scena che a me piacciono sono quelle vere, dove l’illuminazione è coerente con le fonti di luci reali o presunte... Non ho mai creduto alle ‘regole’ che certe produzioni imponevano o impongono, del tipo ‘mai fotografare un attore di spalle’, oppure ‘mai sfocare il soggetto principale’. A me molto spesso è capitato di fare delle buone fotografie mettendo a fuoco soltanto un dettaglio e lavorando con le massime aperture... Credo che l’abilità di un fotografo stia nel ‘fare vedere’ la materia, sia essa un cristallo, una carta, la pelle... E prima di scattare deve già sapere quale sarà la combinazione dei bianchi e dei neri, perché sottraendo un po’ di realtà alla realtà ne inventa una nuova...» (da Angelo Novi, “La fotografia, il cinema e altro” in Fotografi di scena del cinema italiano, Angelo Novi, a cura di Antonio Maraldi e Raffaella Cossarini, Società Editrice Il Ponte Vecchio, Cesena 2003, catalogo della mostra realizzata dal Centro del Cinema di Cesena e dalla Cineteca del Comune di Bologna).

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